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La transizione digitale: come i Comuni Italiani stanno affrontando il cambiamento

Il processo di digitalizzazione della PA Italiana è ancora in fase iniziale e i Comuni stanno affrontando questo cambiamento con diverse modalità e risultati.

Molti Comuni hanno già intrapreso un processo di trasformazione digitale, con una progressiva dematerializzazione dei servizi e l’integrazione di sistemi informativi. Altri Comuni però risultano ancora indietro, con servizi poco digitalizzati e scarsa integrazione tra le diverse piattaforme.
Le cause di queste differenze includono:
  • Budget limitati, soprattutto per i piccoli Comuni;
  • Mancanza di competenze digitali interne;
  • Resistenze culturali al cambiamento.
Tuttavia la maggior parte dei Comuni riconosce l’importanza della transizione digitale per migliorare l’efficienza, la trasparenza e l’accessibilità dei servizi per i cittadini. Per accelerare questo processo sarà fondamentale:
  • Aumentare gli investimenti nel digitale, sfruttando anche i fondi europei;
  • Formare i dipendenti comunali sulle nuove tecnologie e metodologie di lavoro;
  • Coinvolgere i cittadini nel processo di trasformazione, ascoltando i loro bisogni e feedback;
  • Favorire la collaborazione tra Comuni, per condividere best practice e progetti innovativi.

La trasformazione digitale sta rapidamente cambiando il modo in cui le persone vivono e lavorano in Italia. Anche le amministrazioni comunali si stanno adeguando a questa nuova realtà, adottando tecnologie innovative per migliorare l’efficienza e offrire servizi più accessibili ai cittadini. L’indagine ha analizzato i progressi di oltre 200 Comuni italiani nel processo di transizione al digitale. I risultati mostrano che, sebbene molte amministrazioni abbiano compiuto passi avanti significativi, c’è ancora molto lavoro da fare per sfruttare appieno il potenziale delle nuove tecnologie. Questo articolo esplora i principali trend emersi dalla ricerca, evidenziando sia le buone pratiche sia le sfide ancora da superare per una piena trasformazione digitale degli enti locali italiani.

Lo Stato di avanzamento della trasformazione digitale
L’indagine di mercato realizzata dal Gruppo Maggioli e The Innovation Group e contenuta nel volume 'Digital Italy 2023 - Costruire la nazione digitale' riporta che la maggior parte dei Comuni Italiani ha avviato almeno un progetto di digitalizzazione. Circa il 27% dei Comuni è molto avanzato nel processo di migrazione al cloud, mentre il 32% si trova nelle prime fasi. Questi risultati indicano che la trasformazione digitale degli enti locali Italiani è in corso, anche se rimangono margini di miglioramento. La maggior parte dei Comuni si sta concentrando sull’integrazione dei servizi con SPID e CIE (91%) e sull’adozione della piattaforma PagoPA per i pagamenti (79%), in particolare per i servizi tributari (76%) e anagrafici (74%). L’integrazione dei servizi nell’app IO è altrettanto significativa (68%). I Comuni stanno investendo nella formazione del personale su argomenti come servizi online, trasformazione digitale, sicurezza e gestione dei dati. Tuttavia, la formazione su soft skill e condivisione delle informazioni rimane limitata, indicando la ne- cessità di un approccio più olistico alla trasforma- zione digitale. L’indice di maturità digitale, calcolato sulla base di un’indagine, mostra che il 53% dei Comuni ha raggiunto un livello di maturità digitale medio-basso. Il 38% è a un livello medio-alto e solo il 6% è ad un livello alto. Sebbene siano stati compiuti pro- gressi significativi, la trasformazione digitale richiede un continuo sostegno finanziario e un cambiamento culturale per realizzare il suo pieno potenziale. In sin- tesi, la digitalizzazione della Pubblica Amministrazio- ne italiana è un processo in corso che deve ancora raggiungere la piena maturità.

I progressi raggiunti su cloud, servizi digitali e cybersecurity
La trasformazione digitale degli enti locali italiani è un processo in corso, sebbene alcuni Comuni siano più avanzati di altri. Secondo una recente indagine, il 27% dei Comuni intervistati ha affermato di essere molto
avanzato nel processo di migrazione al cloud, mentre il 32% si trova nelle prime fasi. L’adozione del cloud computing da parte della Pubblica Amministrazione è un obiettivo chiave del Piano Triennale per l’Informatica nella PA. Il cloud offre numerosi vantaggi, tra cui una maggiore flessibilità, scalabilità e sicurezza. La migrazione al cloud richiede tuttavia investimenti iniziali e un cambiamento culturale non indifferenti. Il 45% dei Comuni intervistati ritiene di essere abbastanza avanzato nell’offerta di servizi digitali ai cittadini. L’integrazione dei servizi con SPID e CIE è una priorità per il 91% dei Comuni, così come l’adozione di PagoPA (79%) per i pagamenti di tributi (76%) e servizi demografici (74%). Il 68% dei Comuni prevede di integrare i propri servizi con l’app IO. Nonostante il 39% dei Comuni ritenga di essere preparato contro le minacce informatiche, le misure di sicurezza adottate sono ancora carenti. L’implementazione di controlli di accesso, software antimalware e sicurezza delle applicazioni web è nettamente inferiore al settore privato. Sono necessari ulteriori investimenti e formazione per colmare questo divario. La trasformazione digitale degli enti locali procede, sebbene a ritmi diversi. Cloud, servizi digitali e cybersecurity sono tre ambiti su cui i progressi sono evidenti, ma resta ancora molto da fare per sfruttare appieno il potenziale del digitale. Con la giusta visione strategica e adeguati investimenti.

Le criticità: AI e coinvolgimento dei cittadini e dipendenti della PA
L’indagine ha rivelato alcune criticità significative che gli enti locali devono affrontare per trarre il massimo vantaggio dalla trasformazione digitale. In primo luogo, l’adozione dell’intelligenza artificiale (AI) è notevolmente inferiore alle aspettative, nonostante gli enti intervistati riconoscano il suo alto potenziale valore aggiunto e i benefici derivanti dall’introduzione di tecnologie di AI nei processi interni. Questo risultato è attribuibile non tanto alla mancanza di finanziamenti specifici nel PNRR, quanto alla scarsa maturità digitale e alla disponibilità limitata di soluzioni specifiche per la PA locale. In secondo luogo, il coinvolgimento dei cittadini e dei dipendenti appare limitato. Sebbene gli enti si impegnino a promuovere le competenze digitali, devono ancora affrontare sfide significative per massimizzare l’impatto di questi sforzi e garantire un ampio coinvolgimento di dipendenti e cittadini. Affiancare le tradizionali forme di comunicazione con approcci più moderni e interattivi potrebbe tradursi in una maggiore partecipazione dei cittadini alle iniziative e, di conseguenza, in un’accelerazione della loro alfabetizzazione digitale. In terzo luogo, le misure di cybersicurezza implementate risultano in gran parte carenti, nonostante il 39% degli enti ritenga di essere preparato. L’adozione di soluzioni quali il controllo degli accessi, l’antimalware e la sicurezza delle applicazioni web appare nettamente inferiore rispetto a quanto riscontrato nel settore privato. Infine, la carenza di competenze digitali è un problema trasversale a tutti i progetti di trasformazione digitale. La resistenza al cambiamento e la scarsità di risorse umane sono percepite come sfide particolarmente forti dalle regioni del Centro e del Sud Italia.

Le sfide interne per gli Enti Locali
Le amministrazioni locali si trovano ad affrontare numerose sfide interne nell’ambito della propria trasformazione digitale. In primo luogo, molti dipendenti comunali non possiedono le competenze digitali necessarie per guidare e implementare progetti di innovazione tecnologica. Come evidenziato da un intervistato, “c’è una carenza di competenze digitali tra i dipendenti comunali in questi ambiti perché coloro che magari non sono molto digitalizzati fanno fatica a capire cosa sia l’interoperabilità e perché può essere utile”. In secondo luogo, il cambiamento culturale richiesto dalla trasformazione digitale può generare resistenza da parte di alcuni dipendenti. Le regioni del Centro e del Sud Italia percepiscono questa sfida come particolarmente gravosa. Per superare tale ostacolo, è fondamentale coinvolgere tutto il personale nel processo di cambiamento, comunicando in modo trasparente obiettivi e benefici della digitalizzazione. Un ulteriore problema è rappresentato dalla limitatezza delle risorse a disposizione degli enti locali, sia in termini di budget che di personale. Per ottimizzare le risorse, gli enti possono collaborare tra loro e con la Pubblica Amministrazione Centrale, condividendo conoscenze, competenze e soluzioni tecnologiche. In conclusione, le amministrazioni locali devono affrontare diverse sfide interne per realizzare la propria trasformazione digitale. Superando questi ostacoli con lungimiranza e spirito collaborativo, gli enti potranno offrire servizi digitali sempre più efficienti e user-friendly ai propri cittadini.

Gli obiettivi futuri di miglioramento dei servizi
La ricerca mostra che gli enti locali italiani mirano a migliorare l’accessibilità e la disponibilità dei servizi pubblici per i cittadini e ad ottimizzare l’efficienza operativa. Ciò riflette la loro attenzione alla soddisfazione dei cittadini e all’ottimizzazione dei processi interni. Gli enti locali si stanno concentrando sull’integrazione dei servizi con SPID e CIE per consentire ai cittadini di accedere facilmente ai servizi digitali. Stanno anche adottando la piattaforma pagoPA per i pagamenti, in particolare per i servizi tributari e anagrafici. L’integrazione dei servizi nell’App IO è ugualmente rilevante. Per ottimizzare le operazioni interne, gli enti locali stanno migrando al cloud. La migrazione al cloud consentirà agli enti di risparmiare sui costi IT e di accelerare l’implementazione di nuo- vi servizi digitali. Tuttavia, la carenza di competenze digitali, la resistenza al cambiamento e la scarsità di risorse umane sono percepite come sfide particolarmente forti. Per superare queste sfide, gli enti locali dovranno investire nella formazione del personale, nell’innovazione culturale e nel reclutamento di nuove competenze. Con il sostegno finanziario e l’innovazione culturale, la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione italiana potrà progredire. In sintesi, sebbene la trasformazione digitale degli enti locali italiani sia ben avviata, rimangono margini di miglioramento significativi, soprattutto per quanto riguarda le misure di sicurezza informatica, la formazione del personale e il cambiamento culturale.

La formazione interna su competenze digitali
La formazione interna sulle competenze digitali è diventata cruciale per gli enti pubblici italiani, come dimostrato da un’indagine del 2023. Circa la metà (48%) degli enti si impegna attivamente in questo processo, anche se una quota simile (52%) si considera poco o per nulla avanzata in termini di formazione interna. La maggior parte degli enti (51%) ha avviato percorsi di formazione su oltre il 40% della forza lavoro, a dimostrazione dell’importanza di garantire che i dipendenti sviluppino competenze digitali necessarie per la trasformazione digitale. Tuttavia, il 49% degli enti ha formato meno del 40% dei dipendenti, il che non è da sottovalutare.

Il coinvolgimento ancora limitato dei cittadini
Il coinvolgimento dei cittadini nei processi di transizione digitale degli enti locali italiani rimane ancora limitato. L’indagine ha rilevato che, nonostante gli sforzi degli enti nel promuovere le competenze digitali, permangono sfide significative per massimizzare l’impatto di questi sforzi e garantire la partecipazione dei cittadini e dei dipendenti. Il 56% degli enti afferma di aver previsto iniziative di formazione per i cittadini, ma l’uso di siti web o newsletter come principale mezzo di informazione (28%) riflette un approccio passivo. L’adozione di approcci di comunicazione più moderni ed interattivi, in aggiunta alle forme tradizionali, potrebbe tradursi in una maggiore partecipazione alle iniziative digitali e in un’accelerazione dell’alfabetizzazione digitale. L’utilizzo dei social media e di strumenti di collaborazione, ad esempio, consentirebbe di raggiungere fasce più ampie della popolazione e di coinvolgerle attivamente nei processi di innovazione. La ricerca ha evidenziato la presenza di barriere socio-culturali, come la resistenza al cambiamento e la mancanza di familiarità con gli strumenti digitali, che ostacolano la piena partecipazione dei cittadini. Per superare questi ostacoli, gli enti dovrebbero puntare su campagne di sensibilizzazione volte a dimostrare i benefici concreti del digitale, coinvolgendo i cittadini nella progettazione dei servizi.

La necessità di una collaborazione tra Enti
La collaborazione tra enti è fondamentale per una transizione digitale di successo in Italia. Come evidenziato dall’indagine, la maggior parte degli enti locali intervistati (45%) ha indicato che la possibilità di collaborare e fare rete con altri enti ha facilitato il processo di transizione digitale. Gli enti locali devono collaborare per condividere le conoscenze acquisite e le esperienze maturate nei rispettivi percorsi di digitalizzazione. Ad esempio, un comune più avanzato può condividere con altri le procedure per l’attivazione di servizi digitali innovativi come il rilascio di certificati anagrafici online o di una piattaforma di pagamenti elettronici.
Questo approccio consente di evitare duplicazioni di sforzi e di risparmiare tempo e risorse. Oltre alla condivisione di know-how, la collaborazione tra enti può portare all’adozione di soluzioni digitali condivise. Ad esempio, più comuni possono cooperare per l’imple- mentazione di un unico sistema informativo territoriale o per l’attivazione di sportelli polifunzionali digitali. Le soluzioni condivise presentano il vantaggio di generare economie di scala che possono tradursi in risparmi per gli enti coinvolti. Infine, la collaborazione tra enti locali e con la Pubblica Amministrazione centrale è essenziale per garantire coerenza nel processo di digitalizzazione su tutto il territorio italiano. Solo così sarà possibile offrire ai cittadini e alle imprese un’esperienza digitale omogenea, indipendentemente dalla regione o dal comune di residenza. La condivisione di linee guida, strumenti e piattaforme digitali comuni tra i vari livelli di governo può favorire il raggiungimento di questo obiettivo.

Conclusioni
Sebbene la strada verso la completa digitalizzazione dei servizi pubblici sia ancora lunga, molti enti locali hanno compiuto passi da gigante negli ultimi anni. Grazie agli investimenti mirati in infrastrutture e formazione del personale, all’adozione di piattaforme abilitanti e all’integrazione di dati e servizi, alcuni Comuni si stanno trasformando in veri e propri centri di innovazione. La loro esperienza può essere d’esempio per le amministrazioni che si apprestano ad affrontare la transizione digitale. I comuni hanno un ruolo fondamentale nell’attuazione dell’Agenda digitale italiana ed europea e la loro capacità di collaborare e fare rete sarà cruciale per non lasciare indietro nessun cittadino.

05 febbraio 2024
Posted: 05/02/2024 09:36:19 by | with 0 comments

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